Se anche tu stai attraversando le “post-holiday blues” tipiche di questo periodo di rientro dalle vacanze, sappi che non sei solo. Questo articolo potrà aiutarti.
Con grande gioia, durante i mesi estivi, abbiamo rilevato la viralità della presenza di natura sui canali social. Forse anche tu hai condiviso una tua foto di gruppo in montagna, un selfie al mare, o un timelapse del tramonto? Qualunque fosse quel luogo di natura per te speciale, sappi che siamo molto felici che tu lo abbia vissuto. Le vacanze ti hanno dato la possibilità di riconnetterti con qualcosa di estremamente importante, che è insito in te, così come in tutti gli esseri umani.
Si chiama BIOFILIA, il tuo amore per la vita e tutto ciò che la ricorda (Wilson, 1984) –intesa come la tua attrazione e legame verso la natura di cui anche tu fai parte. Quando entri in contatto con la natura, i tuoi sensi e le tue cellule si riempiono di vita e di amore verso di essa. Questo accade perché ti senti “a casa”, proprio quella dove i nostri antenati hanno vissuto per il 95% dell’evoluzione umana.
Un volta che la tua biofilia viene risvegliata, attraverso il contatto con la natura, semplicemente non riesci più a farne a meno. Il benessere che ne deriva è istantaneo, e dopo pochissimi secondi il tuo sistema parasimpatico si attiva a discapito di quello simpatico, dove ha origine lo stress e la produzione di cortisolo.
Lo stress infatti è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2018) non solo una vera e propria malattia, ma la pandemia del secolo, causando disturbi mentali associati che vanno dalla depressione alla schizofrenia (Smith, 2012). In Italia, ne soffre almeno l’85% della popolazione (Assosalute, 2018), condizione attualmente aggravata dalla “Pandemic Fatigue” o stress da pandemia (WHO, 2020). Infatti, lo stress si verifica quando le richieste ambientali superano la nostra capacità di rispondervi. Poiché viviamo in ambienti sempre più urbani e artificiali, la disconnessione o “deficit di natura” può portare ad un accumulo di stress.
Le malattie legate allo stress costano agli Stati Uniti oltre 300 miliardi di dollari all’anno (Taylor & Spehar, 2016). Nel Regno Unito, una bassa salute mentale costa ai datori di lavoro fino a 45 miliardi di sterline all’anno (Franklin, 2020).
Le caratteristiche ambientali dei luoghi di lavoro influenzano il livello di stress, produttività e benessere dei dipendenti (Kang & Ou, 2017; Varjo et al., 2015; Rashid & Zimring, 2008; Veitch et al., 2007; Vischer, 2007). Ambienti di lavoro malsani possono essere veri e propri agenti patogeni che portano a disengagement, assenteismo e malattie edificio-correlate come la “Sick Building Syndrome” (WHO, 1986).
Tuttavia, la natura riesce a ridurre i nostri livelli di stress fino al 60% (Hägerhäll et al., 2015) ed è stato dimostrato che i benefici del contatto con essa si verificano in pochi minuti, persino secondi (Smith et al., 2020; Lee et al., 2015). La natura è anche indispensabile per ricaricare ed elevare le nostre funzioni cognitive. Secondo la “Attention Restoration Theory” (Kaplan, 2001; Kaplan, 1995; Kaplan & Kaplan, 1989) gli ambienti naturali sono particolarmente ricchi di caratteristiche necessarie per energizzare, rilassare, rigenerare il corpo e la mente umana. Non a caso, ci concentriamo meglio dopo aver trascorso del tempo a contatto la natura, in quanto essa sostiene “l’attenzione senza sforzo”.
Dunque, come possiamo esperire gli stessi benefici che proviamo durante le vacanze, quando siamo in natura, stando però in ufficio?
Il biophilic design o progettazione biofilica sta ricevendo grande attenzione ed è stata acclamata come strategia per ridurre lo stress e allo stesso tempo migliorare le performance e il benessere nei luoghi di lavoro (Shen et al., 2020; Van Hedger et al., 2019; Yin et al. 2018; CBRE, 2017; Mangone et al., 2017; An et al., 2016; Browning et al., 2014; Nieuwenhuis et al., 2014; Lottrup et al. 2013; Elzeyadi, 2011; Heschong, 2003). Integrare micro e macro connessioni con la natura all’interno dei luoghi di lavoro, ne offre i benefici anche stando in ufficio. Come, ad esempio, il miglioramento delle performance cognitive, della produttività, del benessere e della creatività del 15%.
Per cominciare ad applicare queste informazioni scientifiche ti consigliamo di:
– Massimizzare la tua esposizione alla natura reale (ad esempio, attraverso la vista da una finestra) e quando non è possibile, farlo attraverso immagini di natura, anche digitali. Ciò consente una migliore concentrazione, resistenza mentale e produttività (Browning e Ryan, 2020), riduce lo stress e la rabbia, e ti aiuterà a sentirti più felice e in salute (Yin, 2019; Korpela et al., 2017; Bringslimark et al., 2009).
– Inserire piante per il miglioramento della produttività (CBRE, 2017; Nieuwenhuis et al., 2014), la soddisfazione sul lavoro e l’engagement (An et al., 2016), nonché per stimolare il sistema parasimpatico ed una maggiore stabilizzazione del sistema nervoso autonomo (Ikei et al. 2014; Son & Lee, 1997).
La ricerca ha dimostrato che gli ambienti di lavoro biofilici possono ridurre l’assenteismo del 10% (Elzeyadi, 2011). A New York City, Browning et al. (2012) hanno calcolato che il valore della produttività persa per lavoratori assenti è di circa 4.7 miliardi di dollari l’anno. Pertanto, gli ambienti di lavoro biofilici potrebbero aiutare una città come New York a recuperare 470 milioni di dollari con la riduzione dell’assenteismo.
Con il rientro al lavoro, l’unica cosa di cui non puoi più fare a meno è la natura, e di continuare ad assicurarti un contatto quotidiano con essa. Coniugando natura e lavoro, anche fuori dai momenti di tempo libero, godrai dei suoi benefici anche durante le ore di lavoro. Se vorrai approfondire questa innovativa opportunità, il team di InVento Lab sarà onorato di mostrarti le affascinanti scoperte, metodi e strategie per massimizzare la biofilia.
Rita Trombin
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