B Corp School tra le pagine di Style Piccoli

Ridurre l’impatto ambientale degli sport a racchetta: è questa l’idea d’oro presentata dalla startup WEcoB della 5C dell’IIS Via C. Emery di Roma alla Changemaker Competition 2023 di B Corp School. 

La loro storia ha conquistato le pagine della rivista Style Piccoli del Corriere della Sera!

Siamo davvero entusiasti di leggere l’articolo realizzato da Diana De Marsanich che, attraverso le parole della studentessa Francesca, ha  raccontato l’esperienza vissuta da studenti e studentesse della startup creata per rispondere alla sfida sulla biofilia per l’economia circolare. Un bellissimo riconoscimento per tutto il team InVento Lab, per i docenti che hanno seguito la classe e il mentor che ha guidati durante le fasi di percorso.

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Sul campo ci GIOCHIAMO il futuro del PIANETA

Testo di Diana De Marsanich

Magazine: 2024.01 – Style Piccoli

Mentre il tennis vive un momento d’oro per i successi di Jannik Sinner e i campi da padel continuano ad aumentare, una startup di studenti ha pensato a un modo per rigenerare le palline e ridurre l’impatto ambientale degli sport da racchetta.

RIGENERARE LE PALLINE da tennis e da padel usurate, arrivate a fine vita, e farle ritornare a rimbalzare sui campi profumate di essenze naturali. È con la startup WEcoB. Play for the future e la visione di portare la sostenibilità negli sport pallina-racchetta che la studentessa Francesca Mannarino della 5C dell’Istituto Professionale Stendhal di Roma si è aggiudicata il Premio B Green della Changemaker Competition 2023 di B Corp School. Un progetto di alternanza scuola lavoro sostenuto dalle aziende B Corp e Benefit italiane, per generare modelli di business sostenibili tra i giovanie formare nuovi “changemakers”, promotori del cambiamento.

Francesca, ci spieghi com’è iniziato tutto?

Durante lo scorso anno scolastico, insieme alla mia classe, abbiamo aderito al programma B Corp School: si tratta di un percorso di educazione riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e valido come PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, ndr) sulla sostenibilità ambientale e l’impresa rigenerativa per le scuole. Lo scopo è diffondere i valori B Corp e ispirare nuovi talenti tra gli studenti dai 14 ai 19 anni. In tutta Italia, hanno aderito più di 1.400 giovani. In che cosa consisteva il percorso educativo? In linea con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, dovevamo creare una startup in grado di rispondere alle varie problematiche ambientali e capace di trasformare gli sprechi in risorse. Siamo stati divisi in gruppi e io ho partecipato con i miei compagni Ludovica Grassi, Jacopo Massimiliani, Alexandru Constantin Ciocoiu e Anass Mgouni.

Come vi è venuta l’idea degli sport da racchetta? Siete fan di Jannik Sinner, il campione di tennis che ha vinto la Coppa Davis?

In realtà dobbiamo molto alla nostra professoressa Barbara Salvucci che gioca nella Coppa Italia Padel. È lei ad averci suggerito di provare a rendere più green questo sport. Ci siamo documentati e abbiamo scoperto che solo nella provincia di Roma esistono 1.191 campi da padel e sono in continua espansione. Abbiamo chiesto ai giocatori se erano disposti a fare un cambio sia delle racchette sia delle palline utilizzate a favore di una scelta più ecologica e abbiamo avuto riscontri positivi.

E quindi cosa avete fatto?

Abbiamo lavorato per tre mesi al progetto, stilando anche un business plan dei costi: io, per esempio, avevo il ruolo di Tesoriere. Abbiamo chiamato la startup WEcoB, acronimo di World Eco Balls: l’idea è di rigenerare le palline usurate attraverso un macchinario di ri-pressurizzazione che permette di rimetterle come nuove sul mercato e di profumarle con essenze naturali. Inoltre il progetto prevede l’installazione di distributori di palline, che funzioneranno anche da punto di raccolta, nei circoli e nei negozi specializzati. I giocatori potranno sostenere il ciclo consegnando in loco le palline usurate e i tubi in plastica. Siccome frequentiamo l’indirizzo grafico, ci siamo occupati anche della realizzazione del set di merchandising che va dalle palline ai tubi in cartone riciclato al posto della plastica, sino ai completi sportivi in fibra rigenerata completamente brandizzati: un vestitino per le giocatrici donne e un completo maglia e pantaloncini per gli uomini. Abbiamo personalizzato le grafiche e ideato anche lo slogan: “Play for the Future”, Giochiamo per il futuro. Con questa iniziativa, contribuiamo all’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 12: ossia “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”.

La vostra idea è stata selezionata per partecipare alla Changemaker Competition, di cosa si tratta?

È l’evento finale del percorso di PCTO. Una sorta di incubatore di progetti innovativi che premia le migliori startup sostenibili create dalle scuole che hanno aderito al programma B Corp School. La nostra WEcoB è arrivata in finale, dopo essere stata selezionata da una giuria di 80 esponenti di prestigio del mondo imprenditoriale, accademico e del giornalismo legato alla sostenibilità. E
accompagnati dalla professoressa, io e i miei compagni siamo andati a Milano per esporre il nostro progetto, insieme agli altri finalisti.

WEcoB. Play for the future si è aggiudicata il Premio B Green: quali altri progetti partecipavano alla competizione?

C’erano bio mattoni contro il cambiamento climatico in grado di catturare CO, e mattonelle cinetiche capaci di generare energia. E ancora, gusci delle cozze trasformati in piatti di design, saponette e detersivi ecologici realizzati con la cenere delle pizzerie. E poi i bug hotel, le casette per le api, le nostre sentinelle dell’inquinamento ambientale.

Sembri molto preparata, com’è nata la tua sensibilità green?

A casa sono stata educata a rispettare l’ambiente. Io sono la più piccola di tre sorelle: Alessandra ha 26 anni ed Erica 28. Nostra madre è molto rigorosa e ci ha insegnato fin da piccole a fare la raccolta differenziata. E poi ci ha trasmesso la sua creatività, per esempio trasformiamo le bottiglie in porta candele e ci divertiamo a dare una seconda vita a tutti gli oggetti.

Tanti giovani della tua età scendono in piazza e scioperano per il clima. L’hai fatto anche tu?

Sì, lo scorso 6 ottobre, per esempio, ho manifestato contro l’uso e gli investimenti nei combustibili fossili. Insieme a una mia amica abbiamo preparato dei cartelloni per sensibilizzare anche sull’abuso della plastica: abbiamo disegnato un grande albero, al posto dei rami, però, aveva le bottiglie di plastica.

Sei attenta anche a quello che metti nel piatto?

Sì, anche perché pratico ginnastica artistica a livello agonistico, ma su questo ammetto che dovrei impegnarmi di più. Però non spreco cibo: per arrotondare faccio la cameriera in un ristorante tutti i venerdì sera e sono rimasta turbata da quanti avanzi restano sul piatto e vengono buttati via.

Cosa ti preoccupa per il tuo futuro?

Mi alleno all’aperto in un parco vicino a casa, il Laghetto di Tor di Quinto, e mi piacerebbe che ci fosse più rispetto per il verde. Mi mette ansia anche l’accumulo di rifiuti e la quantità di oggetti che vengono buttati via, spesso fuori dai cassonetti.

Che cosa ti ha insegnato questa esperienza?

Ho capito che le competenze acquisite sui banchi di scuola possono essere messe a disposizione delle cause legate a un futuro più sostenibile e di economia circolare. E che anche se ho solo 18 anni posso essere una “changemaker”, una persona capace di creare valore ed essere protagonista del cambiamento.

IN PILLOLE
B Corp School è un progetto di alternanza scuola lavoro (PCTO), ideato da InVento Lab con la mentorship di aziende B Corp e Benefit: è il primo percorso di imprenditorialità sostenibile rivolto agli studenti delle scuole secondarie. Gli studenti sono accompagnati nella progettazione e/o realizzazione di una una vera e propria B Startup sostenibile sia dal punto di vista economico sia da quello ambientale e sociale su ispirazione del modello di aziende B Corp. Lo scopo è di formare giovani “changemakers”, promotori del cambiamento. B Corp identifica le aziende che vogliono dimostrare che creare valore economico e sociale ambientale rigenera la società. Si tratta di imprese profit che si impegnano a rigenerare e migliorare il mondo. Per informazioni su come aderire: inventolab.com/b-corp-school.

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