La CEO di Invento Innovation Lab, Giulia Detomati, è stata intervistata da ‘idee per la scuola‘ dove ha raccontato con solarità e energia della sua impresa e in che modo la scuola del futuro potrà essere sostenibile.
“La nostra realtà è particolarmente attenta alle tematiche ambientali. I cambiamenti ambientali stanno accelerando tantissimo, pensiamo all’aumento dei rifiuti, il surriscaldamento globale. L’unico modo per affrontare questo cambiamento è coinvolgere le nuove generazioni“.
Queste furono le prime parole di Giulia Detomati
Uno dei principali obiettivi dell’impresa InVento Lab è quello di creare un collegamento tra la scuola e le aziende definite B Corp, per discutere di temi come l’imprenditorialità e la sostenibilità ambientale, attraverso un percorso di alternanza scuola lavoro che prende il nome di B Corp School.
Il Business Sostenibile
“Le aziende B Corp utilizzano il business come forza positiva, non si occupano solo del profitto ma danno valore al territorio e alla comunità, in un’ottica di miglioramento globale.” Per potersi ufficialmente definirsi B corp, ogni azienda deve ricevere una certificazione data da B-Lab un ente esterno no profit che valuta le performance dell’azienda.
“InVento lab ha creato una community di aziende B Corp che collaborano con la scuola, utilizzando il loro modello di impresa e le loro best practice. Il metodo della B Corp School non è quello classico dell’educazione ambientale. Vogliamo che nei ragazzi si attivi una consapevolezza a partire dal territorio, dalla propria realtà locale. Il cambiamento deve essere prima di tutto un cambiamento interiore”.
Giovani changemakers sbocciati grazie alla competition B Corp School
A oggi con Invento Lab, le fresche menti dei ragazzi fanno nascere molte startup innovative e originali. Ad esempio gli studenti del Liceo Marconi di Parma, assicurandosi nella competition del 2019 il premio B Corp, hanno inventato una capsula idrosolubile di shampoo, per eliminare il problema dei rifiuti in eccesso dell’azienda cosmetica con la quale hanno collaborato. Oppure il Liceo Ulivi di Parma, diventata la prima scuola plastic free del nord Italia, realizzando il progetto plastophobic.
“La particolarità di questi progetti è che possono essere scalabili e replicabili. Il progetto della scuola plastic free per esempio, è diventato un vero protocollo in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. I ragazzi infatti, vanno a presentarlo nelle altre scuole, per essere di ispirazione e aiuto”.
Invento Lab in DAD
“Anche con la DaD abbiamo lavorato bene, avevamo già una base a livello digitale e quando c’è stato il primo lockdown abbiamo deciso di riadattare tutte le metodologie. Siamo riusciti dunque a concludere tutti i progetti. Noi utilizziamo una metodologia che evita agli studenti di restare troppe ore davanti al pc: il metodo ONLIFE. Pochi collegamenti corali, con un impatto estremamente ispirazionale ed emotivo, si alternano a workshop che coinvolgono piccoli gruppi accompagnati sempre dai mentor o dagli insegnanti”.
Utilizzare i feedback per automigliorarsi
Dopo ogni sessione Invento Lab chiede di compilare un questionario come feedback, in modo da poter monitorare costantemente il proprio lavoro.
L’obiettivo di Giulia Detomati e del team di InVento Lab
“Quello che vogliamo insegnare è puntare a valori molto alti a partire da se stessi. I ragazzi si mettono molto in gioco, trovano la loro collocazione nel progetto, hanno modo di scoprire i propri talenti. Si tratta di veri e propri progetti di comunità, che coinvolgono associazioni locali, comuni, aziende del territorio. Da un’idea si sviluppa un percorso collettivo. Ci poniamo obiettivi molto ambiziosi ma con risultati reali e misurabili”.
E per il futuro?
La Giornalista Chiara De Filippo ha chiesto come ultima domanda a Giulia Detomati come immaginava la scuola del futuro:
“La scuola del futuro la vedo come una pluralità di esperienze, che è quello che arricchisce il mondo e mi auguro diventi sempre più sostenibile e attenta all’ambiente”.
Articolo di Chiara De Filippo su Idee in circolo
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