Il concetto di sviluppo sostenibile e di equilibrio ecologico vengono fatti propri e resi operativi dalla BLUE ECONOMY, sistema economico fondato dall’imprenditore ed economista belga Gunter Pauli nel 2004. Con questo nuovo modello Gunter vuole superare i precedenti sistemi economici risultati insostenibili ed inefficaci. La BLUE ECONOMY diventa così il punto d’approdo di un percorso storico passato attraverso il rosso del modello consumistico, incentrato sul prodotto e ossessionato dal guadagno immediato, la RED ECONOMY appunto e il verde della GREEN ECONOMY che, con l’intento di proteggere l’ambiente in un’ottica di sostenibilità debole, ha imposto costi altissimi a consumatori ed imprese diventando appannaggio di una ristretta fascia di popolazione.
Questo nuovo modello economico deve e vuole essere innovatore e abbracciare tutti i problemi del globo e il blu è il colore del nostro pianeta se osservato nelle immagini dallo spazio.
I principi della Blue Economy
La Blue Economy si basa su 4 principi fondamentali:
- L’interesse personale deve essere in linea con l’interesse della comunità: bisogna quindi rispondere ai bisogni fondamentali di tutti e non del singolo.
- Usare quello che si ha e non tagliare i costi, creare occupazione e generare valore
- La biomimesi, ovvero adottare tecnologie ispirate agli ecosistemi e al mondo animale, derivanti da secoli e secoli di evoluzione.
- ridurre gli sprechi, riciclare i rifiuti e, al contempo, soddisfare i bisogni primari locali delle diverse comunità con un metodo di business che si ispira al ciclo della cascata dei nutrienti negli ecosistemi naturali, dove un rifiuto per un organismo è un alimento per un altro.
Che cos’è la Biomimesi
Un po’ di numeri…
Nel libro “Blue Economy 2.0”Gunter Pauli presenta numerosi esempi a sostegno e supporto della validità e dell’efficacia della Blue Economy dando anche un po’ di numeri utili.
Si calcola che la Blue Economy ha permesso di implementare circa 200 progetti con un investimento complessivo di 4 miliardi di dollari e un totale di posti di lavoro creati pari a 3 milioni.
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