Non proprio tutti, sarebbe impossibile, ma almeno i più importanti! Ecco una carrellata dei più grandi nomi che hanno contribuito nel mondo a rendere l’arrampicata sportiva una disciplina, nata negli anni sessanta come pratica di allenamento per l’alpinismo
1. Fine ‘800, i precursori: Mummery e Preuss
Albert Frederick Mummery (1855 Inghilterra – 1895 Nagna Parbat) fu un precursore dell’alpinismo moderno, tra i primi a proporre la scalata senza mezzi artificiali, ma solo con quelli che lui definiva ‘mezzi leali’ (‘fair means’), scomparve insieme alla sua squadra, nel tentativo di raggiungere la cima del Nanga Parbat (8125m), durante la prima spedizione in assoluto con questo obiettivo. Paul Preuss (1866 Austria – 1913 Mandlkogel in solitaria) è considerato uno dei più grandi maestri dell’arrampicata pura, in libera e senza chiodi, scalava in salita e in discesa dalla stessa via. Pur avendo sofferto da bambino di una grave malattia che lo costrinse in sedia a rotelle, già ad 11 anni aveva scalato circa 300 vette. Scompare durante un’arrampicata in solitaria, precipitando dallo spigolo nord della montagna austriaca Mandlkogel.
2. Seconda metà del ‘900: Reinhold Messner
Messner (1944, Bressanone) è l’alpinista più noto per aver riportato in auge l’arrampicata libera in un periodo in cui quella artificiale la faceva da padrona, scalando il primo VII grado in libera nel 1968. Nel mondo è conosciuto come il primo alpinista ad aver scalato tutte i 14 ottomila (le montagne che superano gli 8000 m). Nel 1978 è il primo uomo a scalare l’Everest senza l’ausilio di ossigeno,grande arrampicatore, ha aperto 500 vie nuove nelle Dolomiti e scalato 3300 vette.
3. Anni ’60: gli Stonemasters della California California
Gli ’Stonemasters’, arrampicatori americani della Yosemite Valley, sono passati alla storia per il loro stile leggendario e controcorrente, come il look e le abitudini da figli dei fiori che li caratterizzavano. Incarnavano uno stile di vita e non solo di arrampicata, basato sulla semplicità, libero e hippie. Nascono qui il ‘Free climbing’ e il ‘clean climbing’ (arrampicate libera e pulita, senza chiodi per progredire o come assicurazione), l’obiettivo è lasciare la roccia e la montagna allo stato più naturale possibile. I più famosi sono Royal Robbins (il purista) e Warren Harding (primo al mondo a scalare il noto ‘The nose’ di El Capitan).
4. Anni ’70: in Italia Gian Piero Motti e ‘nuovo mattino’
Anche in Italia, ispirati dalla California e dal movimento di contestazione del ’68, comincia il passaggio da alpinismo tradizionale ad arrampicata, con il movimento del ‘Nuovo mattino’, alpinista torinese che promuove una nuova dimensione dell’arrampicata, spogliandola di eroismo e gloria, che diventa puro momento di piacere a contatto con la natura.
5. Anni ’80: Manolo
Mauro Zanolla, meglio conosciuto come Manolo, è uno dei volti più noti dell’arrampicata libera in Italia; è stato il primo italiano a salire una via di difficoltà 8b, non ha mai voluto partecipare alle competizioni di arrampicata. Altri nomi noti di questi anni sono Andrea Gallo, Roberto Bassi, Mauro Corona e Heinz Mariacher e Luisa Iovane. Nel 1985 si svolge a Bardonecchia la prima competizione internazionale di arrampicata della storia, ‘Sportroccia’, tra le donne un’italiana (Luisa Iovane) si classifica seconda. Dell’arrampicata femminile parleremo in un’altro capitolo!
6. 1987: La prima edizione di Rock master
Il Successo di Sportroccia è tale che pochi anni dopo la manifestazione diventa Rockmaster; master internazionale di arrampicata che si tiene tutti gli anni ad Arco e che oggi ospita le 4 discipline di Lead, Boulder, Speed, Duello. Uno dei nomi più noti dell’Arco Rock Legends è quello di Adam Ondra (Brno, 1993) considerato tra gli arrampicatori sportivi più forti di tutti i tempi.
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