Cemento e l’eroica vendetta del letame

A me la terra mi pias. Mi piace la crosta agricola,
la terra d’orto, quella al pie’ della pianta,
 francica,
voncia, che s’introppa d’acqua e la trattiene.
Falla te la terra viva se sei buono!

Tribunale di Bergamo. Sezione Penale. Martino Scarpa, detto Tino parte dal suo amore per la terra per difendersi dall’accusa di distruzione di escavatori, ruspe e trivelle di proprietà di una società impegnata nella costruzione di un laghetto artificiale per la pesca sportiva. Il processo è concluso, rimane soltanto da sentire un’ultima volta l’accusato, perché possa finalmente spiegare il suo gesto inaspettato e apparentemente assurdo. Martino prende la parola, non tanto per evitare la pena, ma per ristabilire la verità dei fatti, la sua verità, contraria alle leggi, non al buonsenso. Sul filo della sua vicenda personale, Martino Scarpa, dissotterra e viviseziona con le armi del paradosso e della comicità, il groviglio di luoghi comuni, di interessi, di impunità e di pubbliche connivenze che hanno prodotto la dissennata metastasi edilizia e il saccheggio del paesaggio di questi ultimi decenni.

Lo spettacolo non contiene immagini o parole che possano essere ritenute inadatte a un pubblico di minori.

Cemento e l’eroica vendetta del letame
di Massimo Donati e Alessandra Nocilla, con la collaborazione di Giulia Detomati.
In scena:  Giorgio Ganzerli.
Accompagnamento musicale Carlo Ponta, luci e suono Luca Martinello.
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